Forse per qualcuno poteva
essere un concerto normale, come tanti, per noi non poteva che essere un
evento significativo e di rilievo visto che nei due nomi che hanno
saputo rendere incandescente una fredda notte di novembre si celano due
delle bands da sempre amiche di Hammerblow che per una sera si ritrovano
a condividere insieme un palco, regalando nel loro piccolo un'altra
pagina da inserire nell'album dei nostri bei ricordi, ma anche una
pagina in cui sono racchiuse le immagini di una festa in cui aleggiava
lo spirito di amicizia, di fraternità e di coerenza come solo un
concerto della Bud Tribe sa trasmettere.
Se poi mettiamo a dar man forte agli irriducibili della "Vecchia
Guardia" un gruppo di giovani ragazzi pieni di speranza ma sopratutto
spinti nella loro missione dall'amore per la vera musica, abbiamo
ottenuto una forza devastatrice pari a quella di un vulcano in eruzione.
Tante facce note di amici e conoscenti e di tanta altra gente hanno
fatto da cornice,incuranti che si sarebbe riversata di li a poco su di
loro la furia omicida di questo vulcano iniziata con l'ingresso degli
Electric Fluid sul palco, accolti a gran voce e da applausi scroscianti,
che sciorinano nella mezz'ora a loro messa a disposizione un campionario
costituito da cover memorabili come Long Live Rock'n'Roll o Wrathchild,
ed infine la sorpresa.....prima e unica band mai vista finora che si
prende il lusso di coverizzare la commovente Unknow Soldier della Strana
Officina inserita in medley con Sleeping In The Fire degli W.A.S.P, e
qui, scusate la partigianeria, ma va dato un applauso e un occhio di
riguardo a questi ragazzi.
Passerà credo alla storia il duetto della band con Bud Ancillotti, che
dalla sala di incisione si sposta sul versante live, ulteriore segno che
le guerre e le frecciatine tra bands italiane di cui se ne sente spesso
parlare, sono distanti anni luce dalla concezione che certe persone
hanno dell'heavy metal,ed è questa l'unica e vera concezione..spirito di
unione e amicizia.
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Avendo così poco tempo hanno secondo me optato per una scelta
giusta,rimandando quindi la presentazione più completa del loro nuovo cd
non appena avranno l'occasione di essere loro stessi headliners.
Rapido cambio di palco e...si entra nella fase concitata dell'eruzione...venticinque
anni di coerenza e di passione fanno il loro ingresso sul misero palco
del Keller Platz, dando il via a una sequenza di canzoni rievocanti
tutta la loro storia, da Rock'n'Roll Tribe a Black Widow, passando per
la nuova Mother Earth, fino a rivisitare il glorioso passato targato
Strana Officina, con la splendida Vai Vai, la struttura originaria in
italiano di quella che poi è diventata Rock'n'Roll Prisoner, la
terremotante Metal Brigade che ha creato un pandemonio sotto il palco
così come la malinconica Luna Nera...tutte canzoni che ancora oggi, a
distanza di oltre vent'anni riescono a scuotere l'entusiasmo e ad
accendere gli animi, tant'è che son stato molto contento di vedere facce
di ragazzi poco più che ventenni agitarsi come forsennati scandendo i
testi parola per parola e questa è stata forse, non me ne voglia
nessuno, la nota più positiva.
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Bud è da sempre scatenato, si agita sul palco, interagisce con il
pubblico e lo fa partecipare, Dario Leo e Bid lavorano come fabbri
ferrai nel produrre devastanti ritmi, coadiuvati dal sempre attento
sguardo di Enrico Caroli, fratello di Dario e storico bassista-fondatore
insieme al fratello dei Sabotage, pronto a intervenire in caso di
qualche problema sul palco. Ma non è stato abbastanza per il pubblico
che ha richiamato a gran voce il gruppo sul palco per un bis finale
infuocato dall esecuzione di Viaggio in Inghilterra e I Don't Know del
leggendario Ozzy, con il quale Bud, Bid, Leo e Dario si sono congedati
dal festoso pubblico pratese che li ha omaggiati ancora una volta,e che
a sua volta è stato omaggiato da quella coerenza,da quell'amore e da
quella passione sconfinati che hanno segnato un'epoca grandiosa e
musicisti fantastici mai dimenticati da chi come noi li stima da sempre
come persone e come musicisti ogni giorno della vita, dimenticati da chi
invece aveva la possibilità concreta di renderli ancor più grandi. |
Francesco "Running
Wild" -
da
www.hammerblow.org
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